“ANCHE NOI SIAMO QUI”
La crisi generale del sistema
capitalista colpisce anche l'Italia, dove gli effetti di essa sono
disoccupazione, salari bassi, riduzione dei servizi pubblici e un fermo
generale della produzione. I governi cercano di risolvere questa crisi
applicando le misure d’altri tempi fallite del Neo-liberismo; privatizzazione
delle imprese pubbliche, tagli alla sanità, istruzione e altri servizi. E tutte
le ricette dettate dalla Banca Europea, dal Fondo Monetario Internazionale e
dalla Banca Mondiale.
Nel mondo sono attualmente più di
240 milioni le persone che si sono trasferite altrove cercando giorni migliori
per loro famiglie; le cause sono la stessa crisi che semina fame e povertà, le
guerre e i catastrofismi naturali. Gli stranieri arrivati in Italia non sono
responsabili della loro sfortuna.
Pur essendo molto forte questa
crisi, il contributo dato dalle persone immigrate, cioè, lavoratrici e
lavoratori immigrati arriva a essere il 11% del PIL (Prodotto Interno Lordo),
quindi di tutto quello che si produce e si commercializza in Italia sono anche
responsabili gli stranieri. Sono responsabili dei 7 miliardi di euro di
contributi che fa cassa l'Inps.
Tutte queste persone immigrate,
circa 5 milioni sono responsabili di mantenere aperte le scuole italiane, con i
suoi circa 830.000 (2013-2014) studenti d'origine immigrata (50% nati in
Italia).
I dati forniti della Associazione
Bancaria Italiana (ABI) gli “small business” di origine immigrata sono 83.950
una piccola imprenditoria che porta un saldo netto positivo di oltre 24.000
euro ciascuna. Il 7,4% delle impresse in Italia è gestita d'immigrati.
Dopo vent'anni d'immigrazione non
c'è nessun dubbio che le persone immigrate sono una grande risorsa per questo
paese. Comunque solo dal 4 settembre 2013 i professionisti non italiani posso
partecipare ai concorsi per i posti nel pubblico impiego.
Altri dati;
-dicono che il 50% di studenti
stranieri sono nati in Italia e non hanno la cittadinanza.
-Solo il 1% degli immigrati prende all'anno la cittadinanza(servirebbero
100 anni per concederli a tutti).
-La cittadinanza ai bambini nati
in Italia solo viene riconosciuta dopo 18 anni.
Le persone immigrate anche
reggono l'Italia, interessati a che questo paese non affondi, contribuiscono a
mantenere L'INPS quindi i soldi per pagare le pensioni ai lavoratori italiani,
dimostrandone ancora che sono una risorsa anche in tempi di crisi.
Lampedusa e Prato sono la parte
sbagliata dell'accoglienza e l'integrazione, innanzitutto della anacronistica e
discriminante Legge Bossi-Fini.
Queste persone immigrate non
ricevono dal mondo politico la loro riconoscenza, non hanno diritti pieni anche
se sono già vent'anni di soggiorno in questo paese. I partiti siano di destra o
detti di sinistra negano ancora la cittadinanza per i bambini nati o cresciuti
in Italia. Il mondo politico ha paura
del vecchio ricatto della Lega Nord e non vuole cancellare la arretrata
Legge Bossi-Fini. I legislatori quindi senatori e deputati di tutta la
scacchiera politica mantengono nella pratica
il contratto di soggiorno, strumento di ricatto imprenditoriale ai
lavoratori immigrati . La legge Bossi-Fini nel 2002 con l'art 18 a tolto il
sacro diritto di tutti i lavoratori immigrati di essere proprietari dei loro
contributi. I requisiti per acquisire più diritti sono innalzati a 10 anni anni
di residenza regolare per la cittadinanza, a 5 anni per chiedere il permesso di
soggiorno europeo di lunga durata, Chi non ha un contratto indeterminato ha il
calvario di chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno ogni anno e
addirittura il precedente governo innalzo i prezzi per il rinnovo di tutti i
documenti che riguardano il soggiorno degli immigrati.
Per tutte queste ragioni il
Comitato Immigrati in Italia, considera che sono maturi i tempi di riprendere la lotta, come l'unica strada per
fare sentire la loro voce.
Il Comitato Immigrati invita a
tutte e tutti le persone immigrate a crearsi momenti e posti di discussione
della situazione legale che ci riguarda anche con la partecipazione degli italiani;
al permesso di soggiorno, permesso di soggiorno europeo, ricongiungimento
familiare, recupero dei contributi previdenziali depositati al INPS, diritti di
cittadinanza, diritto d'asilo politico e umanitario e diritto al voto
amministrativo.
Invitiamo a tutte le
organizzazioni delle persone immigrate e anche italiane: Associazioni
culturali, sportivi, federazioni, Onlus, cooperative, piccole e mediane
impresse, movimenti e partiti politici a unirsi a tutte le azioni pacifiche,
legali, che si faranno nelle piazze, nei locali, nei teatri, nei comuni, nei
locali delle regioni, nel Senato a riguardo dei 5 punti approvati nella riunione del 7 dicembre a
Roma .
Piattaforma
|
1) Cittadinanza Italiana per i bambini
nati o cresciuti in Italia. Applicazione del principio “IUS SOLIS”
2) Recupero dei contributi previdenziali
versati dai lavoratori immigrati. Cancellazione del art. 18 Legge Bossi-Fini.
3) Diritto d'asilo umanitario e
politico. Creazione della Legge d'Asilo.
4) Diritto di voto amministrativo. Per
chi ha minimo tre anni di residenza legale. Applicazione della norma Europea.
5) Cancellazione definitiva della Legge
Bossi-Fini.
-CONVEGNO
NAZIONALE AL SENATO “CON NOSTRA VOCE, NOSTRI DIRITTI”. 21 FEBBRAIO 2014
-RIFARE
NEL 2014 LA GIORNATA DI LOTTA. 1° MARZO.
-III
CONGRESSO NAZIONALE DELLE COMUNITA’ IMMIGRATE. 22-23 MARZO 2014.
-ASSEMBLEE
CITTADINE PER DISCUTERE E PIANIFICARE QUESTO TRIMESTRE.
Comitato Immigrati in Italia
Roma, 7 Dicembre 2013.
tef:
0039 3490878178
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