IL COMITATO IMMIGRATI IN ITALIA SUL 1° MARZO 2011
Il risveglio delle persone immigrate e dell’antirazzismo italiano che rivendica i diritti di questi lavoratori negli ultimi anni è diventato evidente.
Il corteo del 17 Ottobre 2009. I fatti dell’8-9 Gennaio 2010 a Rosarno. La giornata del 1° Marzo 2010. Il Primo Congresso Nazionale auto organizzato il 24 e il 25 aprile scorsi. L’autunno caldo contro la “sanatoria truffa” sviluppato a Caserta, Massa Carrara, Verona, Lucca, Bologna. Le due occupazione delle gru a Brescia e Milano. Lo sciopero promosso da noi il 29 Ottobre 2010.
Tutte queste iniziative sono le dimostrazioni tangibili della ferrea volontà di opporsi all’intenzione della Lega Nord e del governo Berlusconi di trasformare l’Italia nel paese più discriminante e xenofobo d’Europa.
Tutte queste iniziative sono state pensate in un ottica di contrasto alla Legge Bossi-Fini e al Pacchetto Sicurezza, e hanno determinato la fine dell’“antirazzismo light”, un no chiaro al ritorno alla Turco-Napolitano e l’opposizione a qualsiasi “esperimento integrazionista” proposto dal centro sinistra.
Gli slogan contro il razzismo non vogliono dire nulla se non sono accompagnati dal rilascio dei permessi di soggiorno per tutti i truffati nella sanatoria 2009 - a tutt’oggi ancora non conclusa -, e senza l’allungamento dello stesso permesso per chi ha perso il lavoro, punto centrale dimenticato nelle piattaforme di lotta della Cgil.
Slogan contro la xenofobia o per l’integrazione degli immigrati, i tanti “siamo tutti come lavoratori di Rosarno/stranieri/rom/sinti”, sono scatole piene di chiacchiere.
La politica assistenzialista dei progetti fatti in nome degli stranieri per arricchire gli “antirazzisti”, può essere cambiata solo rivendicando il diritto di voto per gli immigrati.
Solo quando i figli delle persone immigrate nati o cresciuti qui avranno la cittadinanza italiana i politicanti potranno parlare davvero di “uguaglianza”.
Solo quando verrà sancita una legge sull’asilo umanitario l’Italia oltrepasserà l’attuale ipocrisia e potremmo parlare di vera accoglienza.
Il triste bilancio delle undici espulsioni illegali dei lavoratori immigrati di Brescia e Milano - fra cui qui vogliamo ricordare anche i nostri compagni Mimmo e Abderazak - non ci impaurisce.
Al contrario conferma il nostro impegno a continuare la lotta.
Facciamo un appello a tutte le organizzazioni, a tutti i comitati, a tutte le associazioni di immigrati e a tutti gli antirazzisti sinceri a riprendere le piazze e garantire una bella “primavera calda”.
Facciamo un appello ai lavoratori iscritti nella CGIL e al sindacalismo di base (specialmente alla CUB, unica sigla sindacale italiana che abbia sostenuto il nostro sciopero del 29 ottobre scorso), per preparare uno sciopero generale che riprenda sei punti che noi riteniamo imprescindibili:
1. Contro la “sanatoria truffa”, permesso di soggiorno per chi ha fatto la richiesta.
2. Allungamento del permesso di soggiorno per chi a perso il lavoro o non ha più i requisiti per il rinnovo.
3. Regolarizzazione per chi denuncia lavoro nero.
4. Contro i respingimenti in mare e contro gli accordi bilaterali di espulsione per la chiusura definitiva dei CIE e una legge sul diritto d'asilo.
5. Diritto di voto alle persone immigrate che vivono regolarmente in Italia da più di 5 anni.
6. Diritto di cittadinanza per chi è nato o cresce in Italia.
Facciamo un appello al Comitato Primo Marzo a essere in piazza anche altri giorni d’altri mesi, per far sì che questo Primo Marzo sia solo un “antipasto”.
Quel che vorremmo è che il 1° marzo 2011 diventasse una giornata di lotta non solo per gli immigrati, ma anche per tutti coloro che vedono la presenza degli immigrati come una risorsa economica, politica, sociale e culturale per cambiare l’Italia.
Una giornata per essere accanto agli studenti coraggiosi che continuano a protestare contro il berlusconismo, proponendo un’alternativa alla Gelmini. Una giornata per essere accanto ai lavoratori, non solo quelli della FIAT, ma a tutti i lavoratori italiani. Una giornata per lottare insieme, perché solo uniti saremo in grado di fermare il sovrasfruttamento. Una giornata per pretendere il diritto alla casa, al lavoro, all’assistenza sanitaria gratuita, all’istruzione per tutti. E quest’anno – in considerazione di quello che sta accadendo sull’altra sponda del mediterraneo – anche una giornata di solidarietà alle ribellioni libertarie, democratiche e popolari nell’Egitto, Marocco, Libia, Tunisia, Albania, Yemen, ecc.
COMITATO IMMIGRATI IN ITALIA
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